Questo è il periodo più brutto per Asia, si avvicina il capodanno, e lei ha da tempo il terrore dei botti e dei fuochi d’artificio, come moltissimi altri cani. Tutto ha avuto inizio quel giorno, quando tutta felice passeggiava al fianco della sua amata padrona e non aveva fatto caso a quei ragazzini che armeggiavano con dei petardi. All’improvviso una luce e un botto fortissimo, da far tremar la terra sotto le zampe. Un petardo era esploso proprio vicino ad Asia e lei, poverina, ha iniziato a tremare terrorizzata. La sua padrona ha cercato subito di tranquillizzarla, accarezzandola dolcemente e dicendole “Dai Asia, va tutto bene, non ti preoccupare” , ed ha iniziato poi a gridare ai ragazzi di allontanarsi e di non fare mai più questi scherzi infantili.
Da quel giorno Asia ha iniziato ad avere paura di tutti i botti, spari e fuochi di artificio. Se era in casa si andava a nascondere tremando ed ansimando, ma se era fuori l’unica cosa che voleva era scappare per tornare a casa, allontanarsi il prima possibile dal luogo. Ma in quel parco, dove aveva sentito anche un solo sparo da lontano, non ci voleva più tornare. Appena si accorgeva che la stavano portando di nuovo lì, iniziava a impuntarsi e a tirare per cambiare strada. Purtroppo Asia vive in una zona frequentata da molti cacciatori e col passare del tempo i giardini dove accettava di andare erano sempre meno.
Come nasce una fobia
Nel caso di Asia è abbastanza facile comprendere la causa della sua fobia, ma molti altri cani hanno paura dei botti e dei temporali, senza apparente motivo.
Generalmente gli animali si abituano ai rumori, alle cose o alle persone più diverse. Io, ad esempio, vivo vicino ad un aeroporto, ed ormai né io, né i miei cani facciamo più caso al rumore degli aerei che ci passano sopra la testa. Questo processo si chiama “abituazione”. Il processo di apprendimento opposto è invece chiamato “sensibilizzazione”: l’animale, invece di abituarsi, reagisce in modo sempre più violento ad uno stimolo. La situazione peggiora, nel cervello viene prodotta sempre più adrenalina, il battito del cuore aumenta, il cane ansima, trema.
Alcuni cani con una fobia, di qualsiasi tipo sia, iniziano a reagire non solo allo stimolo stesso, ma anche agli stimoli che lo precedono o lo accompagnano. E’ come se collegassero la presenza della cosa che li spaventa a determinati luoghi, persone o avvenimenti. Ad esempio, se hanno paura del rumore dei temporali, possono poi iniziare ad avere paura anche della pioggia o dei fulmini. Asia collegava il rumore dello scoppio al luogo in cui si trovava.
Ma perché un cane si abitua, mentre l’altro si sensibilizza? Perché in certi casi si sviluppa una fobia?
Questo può accadere dopo un forte shock, come abbiamo visto con Asia. Ma anche perché spesso il proprietario, senza volerlo, incoraggia il cane ad avere paura. Ad esempio, la proprietaria di Asia ha accarezzato il cane e le ha rivolto parole incoraggianti: non poteva saperlo, ma così ha premiato la piccola, ha rinforzato il suo comportamento, come se dicesse “Brava, devi avere paura, è giusto!”. Premiare un comportamento significa rinforzarlo. Certamente è una cosa naturale, che nasce dall’affetto e dalla voglia di proteggere il proprio cane, ma purtroppo questo nostro comportamento peggiora la situazione.
Allo stesso tempo la signora ha reagito contro i ragazzi, gridando ed allontanandoli, confermando lei stessa che vi era effettivamente un motivo di paura. I cani ci osservano attentamente ed imparano da noi.
C’è infine un altro aspetto importante: i cuccioli cui non è stata data la possibilità di affrontare diverse situazioni ambientali (strade, stazioni, vicinanze degli aeroporti, ecc.) hanno un rischio maggiore di sviluppare paure verso le cose nuove. Per questo motivo è importante, nel rispetto delle loro esigenze e senza esagerare, portare i cuccioli nei luoghi e nelle situazioni più diverse, nonché frequentare le puppy-class. Queste ultime, dette anche “classi per cuccioli”, si sono fortunatamente diffuse anche in tutta Italia e sono lezioni di gruppo sotto la sorveglianza di educatori esperti, in cui i piccoli imparano a familiarizzare con gli altri cuccioli e con cani adulti equilibrati, a sperimentare nuove e differenti esperienze utili per la loro crescita ed il loro sviluppo comportamentale. Mentre si gioca in un ambiente positivo e sereno, si faranno sentire ai cuccioli superfici nuove, come rumorosi giornali o soffici materassi per cani, si giocherà con oggetti adatti, si presenteranno altri cuccioli della stessa età, persone di tutti i tipi (con il bastone, donne e uomini, su una sedia a rotelle, bambini, ecc.) e li si porterà a fare delle piccole gite in campagna ed in città. Offrite questa opportunità al vostro cucciolo e a voi stessi: potrete prevenire un gran numero di problemi di paura e di aggressività.
Le soluzioni
Le fobie sono problemi che si possono risolvere, fortunatamente. Però il processo è lungo e richiede l’intervento di differenti figure professionali. Il trattamento può avere due aspetti: uno di rieducazione ed uno farmacologico. Quest’ultimo non è indispensabile se non in alcuni casi e deve comunque essere prescritta da un Medico Veterinario. Ma il farmaco non è la soluzione, non lavora alla base del problema, elimina solo le sue manifestazioni esteriori. Per questo la rieducazione comportamentale è assolutamente indispensabile, come, d’altra parte, in tutti i problemi di comportamento non dovuti a malattie.
Con Asia abbiamo iniziato subito. La prima cosa è stata l’individuazione di un premio adatto: per lei non era il cibo, ma una di quelle palline che producono un suono quando le schiacci, ne era matta!
Quindi siamo passati alla desensibilizzazione: in casa la abbiamo abituata gradualmente a suoni simili a quelli di uno scoppio, ma più bassi e meno intensi, facendo in modo che questi suoni fossero sempre accompagnati a momenti positivi. Se, ad esempio, facevo scoppiare un palloncino, la signora immediatamente faceva suonare la pallina ed iniziava a giocare con Asia piena di entusiasmo.
Il tutto è stato fatto quasi giornalmente ed in modo molto graduale: abbiamo seguito i progressi di Asia ed adattato di settimana in settimana il trattamento. Non è mai stata forzata perché non volevo che provasse, neanche per un momento, quella sensazione di paura.
I suoni vennero così associati a momenti belli, felici e sereni. I toni prodotti dagli strumenti che abbiamo usato sono stati progressivamente più vicini al reale rumore di un petardo o di uno sparo.
Fine della storia di Asia
La prima volta che vidi Asia ricordo di essere andata al campo dove ancora oggi pratica agility, con una pistola “scacciacani” per effettuare un prova e vedere le sue reazioni. Mi sono allontanata molto, ma al primo sparo Asia si era spaventata tanto da cercare disperatamente la fuga e da rimanere per tutta l’ora nascosta sotto una sedia e tremando. Questo sei mesi fa, prima di iniziare la rieducazione.
La settimana scorsa sono andata a casa dei suoi proprietari con la stessa pistola. Non mi sono allontanata se non di pochi metri, ed ho sparato. Il suono è stato fortissimo.
Ho guardato Asia: era il cane più felice del mondo, stava allegramente giocando con la proprietaria e la sua pallina, come se non avesse sentito lo sparo, saltellando allegra. Ho ripetuto una volta ancora e sono diventata anche io parte di quella felicità!
Considerazioni
Le terapaie comportamentali per le fobie di petardi o temporali necessitano di un tempo abbastanza lungo, generalmente di alcune settimane, ed è bene effettuarle nei mesi in cui i botti o i temporali sono meno frequenti.
Se il vostro cane ha paura dei petardi rivolgetevi il prima possibile ad un esperto in problemi comportamentali.
6 suggerimenti per il capodanno:
- Tenete il vostro cane il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
- Restare a casa con lui, non lasciatelo solo. Se proprio non potete farlo, cercate di affidarlo ad una persona che abiti in un luogo abbastanza isolato e possa occuparsi del vostro amico
- Chiudete tutte le finestre e abbassate le persiane
- Tenete lo stereo acceso ad un volume abbastanza alto in modo da mascherare i suoni che provengono dall’esterno
- Lasciate che si rifugi dove preferisce
- Non mostratevi preoccupati o ansioni, non coccolatelo (altrimenti penserà che lo state premiando per la sua paura), al contrario applicate la “terapia del buon uomore” cercando di farvi vedere tranquilli e felici e se possibile di invitarlo a giocare
- Se sapete che il vostro cane ha davvero una paura folle del capodanno, che rasenta il panico, chiedete al vostro Medico Veterinario di fiducia un supporto naturale o faramacologico adattato
Superata la fase critica, potrete iniziare il percorso di desensibilizzazione controcondizionamento con l’aiuto di un esperto.