Ogni anno viene dedicato ampio spazio alla prevenzione contro il Parvovirus Canino, invitando gli amici dei quattro zampe ad effettuare il vaccino. Già, perché possiamo chiamarlo Parvovirus Canino, Parvo oppure CPV, ma si tratta sempre della stessa infezione virale contagiosa che può anche evolversi in modo drammatico.
Vediamo allora di scoprire di più su questa malattia: cos’è, come viene trasmessa al cane e come si riesce a diagnosticare il Parvovirus, per prendersi cura nel migliore dei modi dei nostri fedeli amici a quattro zampe.
Cos’è il Parvovirus?
Il Parvo Canino è un’infezione virale contagiosa che viene trasmessa a Fido attraverso il contatto diretto o indiretto con feci infette.
I luoghi a rischio sono davvero molti: dal parco in cui portiamo Fido a correre alla strada che percorriamo ogni giorno durante la nostra passeggiata all’aperto. Il virus potrebbe anche arrivare in casa trasportato dal fondo delle scarpe.
Il Parvovirus Canino attacca il rivestimento del tratto digestivo del’animale e può arrivare ad attaccare anche le giovani cellule nei cuccioli maggiormente sensibili.
Come riconoscere il Parvovirus
Il primo sintomo che deve portarci ad ipotizzare che il nostro fedele amico abbia contratto il Parvovirus sono le feci macchiate di sangue con una sfumatura giallastra ed un odore molto sgradevole.
In generale il cane affetto da Parvovirus sviluppa anche la perdita di appetito, la letargia, febbre e vomito con dolori addominali.

Alla comparsa di questi segnali è fondamentale sottoporre Fido ad una accurata visita veterinaria.
Sarà infatti il veterinario di fiducia, attraverso un test SNAP, a confermare o escludere la presenza di Parvovirus. Il test serve ad individuare l’antigene del Parvovirus nelle feci e permette di avere un responso in circa 10 minuti.
Contemporaneamente il medico effettua delle analisi del sangue per controllare le cellule immunitarie ed il livello di idratazione: in caso di responso positivo del test SNAP le analisi del sangue forniranno indicazioni preziose sul grado con cui il virus sta attaccando le sue cellule.
Vi sono in commercio anche dei semplici test da fare in casa, che possono aiutarci a fare una autodiagnosi, ma che devono comunque essere seguiti da un consulto veterinario che potrà anche stabilire la migliore cura da seguire in base alle condizioni generali di Fido.
Come curare il Parvovirus
Se viene confermata la diagnosi di Parvovirus sarà il medico veterinario a valutare quale possa essere la cura più efficace per aumentare le possibilità di sopravvivenza di Fido.
Sicuramente la tempestività con cui viene diagnosticato il virus ha un’importanza notevole sull’efficacia del trattamento.
Sicuramente il trattamento da adottare in caso di positività alla Parvovirosi deve prevedere una terapia antibiotica con Amoxicillina o Cefalosporine di prima generazione.
A questa si aggiunge un trattamento farmacologico che favorisce la reidratazione, consentendo di prevenire i problemi legati alla disidratazione che potrebbero derivare da vomito e diarrea. In genere si ricorre alla somministrazione di soluzioni fisiologiche somministrate per via endovenosa o sottocutanea. In alcuni casi può anche essere necessaria una trasfusione di sangue, per reintegrare il sangue perso con le feci.
Una volta riportate le sue condizioni ad un livello normale si prosegue con una fluidoterapia di mantenimento, che prevede principalmente zuccheri e cloruro di potassio. Il potassio può aiutare l’animale a riprendersi più velocemente. Per aiutare Fido a recuperare più velocemente è anche possibile fare affidamento ad integratori naturali a base di vitamine e potassio.
Oltre alla terapia è necessario programmare con il veterinario una serie di visite di controllo, per verificare lo stato di salute del cane nel tempo, e pulire bene cuccia e giocattoli PET. Per eliminare ogni traccia del virus occorre utilizzare detergenti specifici, come varechina ed ammoniaca.
Come prevenire il Parvovirus Canino
Abbiamo visto che le cure per il Parvovirus possono essere davvero lunghe (e costose…), oltre a non garantire affatto i risultati sperati. Per questo i medici veterinari insistono affinché venga somministrato il vaccino contro la Parvovirosi canina.
Il vaccino dovrebbe essere fatto a partire dal secondo mese di vita, con richiami successivi mensili fino al quarto mese, per evitare interferenze con gli anticorpi materni. Fino al secondo mese di vita l’immunità materna è ancora abbastanza potente e potrebbe invalidare l’efficacia del vaccino, ma non è abbastanza forte da proteggere efficacemente contro l’infezione da parvovirus.
In questo periodo è perciò fondamentale evitare che il cucciolo venga a contatto con feci infette e mettere in atto ogni precauzione possibile per garantirgli una adeguata protezione. Il richiamo deve poi essere fatto annualmente.
Grazie…essenziale ed utilissimo.