Quando si parla dell’educazione del cane, mille sono gli aspetti che vengono alla luce: ognuno vanta un metodo diverso. C’è chi vede nella durezza dell’atteggiamento del padrone, l’unico sistema per farsi rispettare, c’è chi opta per la dolcezza sostenendo che la carezza negata significa molto di più che una violenta sgridata. Il giusto , come al solito sta nel mezzo.
Essere troppo duri non è la soluzione.
Nell’estrema asprezza dei comportamenti risiede spesso un espediente, punire duramente un cane adducendo come motivo una buona educazione, non ha infatti motivo di essere, si finisce ammettendolo o no, nel maltrattamento vero e proprio. Il risultato sarà una dolorosa sofferenza dell’animale, che al contrario, diventerà più aggressivo e pericoloso.
Come dunque comportarsi quando il nostro cane ci disobbedisce o fa quello che non gli è consentito fare?
Bisogna tenere presente un fattore fondamentale: il cane deve essere ben educato fin da cucciolo.
Si prevengono così tutti i grossi problemi che invece potrà causare da adulto. Nel cucciolo si può influire sul carattere e sul comportamento molto più facilmente. La prima regola e forse la più importante riguarda il tipo di atteggiamento mentale che dobbiamo assumere, non e’ il cane che va punito, ma il suo comportamento. Questo vuol dire innanzi tutto porsi nell’ottica del cane chiedersi il perché del suo atteggiamento, quale sia cioè la causa di quel determinato comportamento.
Appurato il movente, se la punizione e’ veramente necessaria, deve essere inferta appena ci accorgiamo del comportamento anomalo, ben dosando la nostra reazione. Una reazione spropositata sarebbe addirittura diseducativa per il cane. Dal suo comportamento poi potremo capire se avrà imparato la lezione o no. Se infatti smetterà la sua azione distraendosi avremo raggiunto il nostro scopo.
Ma il cane invece potrà avere anche una reazione diversa potrà mordere o aggredirci . Un principio fondamentale da tenere presente sarà quello di lasciargli comunque una via di fuga . E’ nell’indole del cane cercare salvezza fuggendo. Affinché la punizione sia educativa è necessario che sia tempestiva, deve avvenire cioè nel giusto momento, un atteggiamento secco e sicuro che il cane possa capire immediatamente, un secco no o una piccola pacca data servendoci ad esempio con un giornale piegato basterà a fargli capire che non deve salire sulla nostra poltrona preferita fare i suoi bisogni nel posto sbagliato o combinare altri guai.
A volte però potremo essere addirittura noi la causa della sua maleducazione.
A questo proposito è importante ricordare che fin dal momento dell’ingresso del cucciolo in famiglia bisogna fissare i ruoli imparando, in 1° luogo, noi stessi a comportarci con coerenza e fermezza. Basta insegnare al cucciolo a rispondere semplici e precisi comandi fermo, seduto che basteranno a fargli capire chi comanda una carezza, un biscottino premia la sua obbedienza. E’ importante comprenderlo nella sua complessa psicologia e considerare i diversi aspetti del rapporto che si instaurano tra uomo e animale.