Quando parliamo di problemi di dentatura del cane, il pensiero va subito al prognatismo, ovvero quella caratteristica che si presenta con la mandibola più lunga della mascella. In realtà l’arcata inferiore più lunga e sporgente di quella superiore non è il solo “difetto” che può presentare la dentatura del cane. Esiste infatti anche l’enognatismo, che è l’esatto contrario. In questo caso infatti è la mascella inferiore a essere più corta di quella superiore, e ciò comporta problemi di natura biomeccacnica piuttosto seri, rendendo difettosa la chiusura dentaria.
Enognatismo nel cane, cos’è?
Si tratta di un difetto genetico rilevabile già in tenerissima età, che porta a gravi malfunzionamenti del primo tratto dell’apparato gastro-intestinale. Durante il periodo di accrescimento osseo, che va dalla nascita al primo anno di vita, il cane sviluppa la conformazione e la lunghezza della mascella e della mandibola. In una situazione normale quest’ultima dovrebbe avere un andamento “a forbice”, con le pareti interne degli incisivi superiori che vanno a toccare le superfici esterne degli incisivi dell’arcata inferiore. Può però accadere che la mascella inferiore si presenti più corta di quella superiore, impedendo tutto questo. In tal caso si parla di enognatismo del cane.
Al contrario di quanto accade per il prognatismo, che viene considerato uno standard di razza e non un difetto in alcune razze di cane come il boxer, l’enognatismo rappresenta sempre una patologia che va ben oltre il semplice difetto estetico.
Conseguenze dell’enognatismo del cane
La patologia può portare a importanti deficit funzionali:
- il contenimento linguale nell’incavo orale
- il morso con gli incisivi
- la prensione degli alimenti
- la masticazione
- la scialorrea
Oltre a questi, che potremmo definire “sintomi primari” vi sono poi altre conseguenze che possono portare all’insorgenza di fistole oronasali causate dal traumatismo continuo tra i denti canini mandibolari e le strutture del palato duro quando il cane chiude la bocca.
Enognatismo nel cane, cura
Occorre precisare che ogni approccio terapeutico saprà garantire migliori risultati se effettuato con tempestività. Come sempre accade quando parliamo di patologie congenite, la rapidità di intervento potrà rivelarsi cruciale. L’obiettivo del trattamento è quello di consentire l’adeguato riposizionamento delle cuspidi dei canini, ma come?
Sarà il medico veterinario a decidere la miglior soluzione per orientare i canini mandibolari nello spazio del diastema mascellare tra il canino e l’incisivo laterale quando l’animale chiude la bocca. Le alternative possibili sono l’apposizione di apparecchi ortodontici, catenelle elastiche per l’allineamento, limatura dei denti o estrazione degli stessi. Tutto dovrà avvenire quando ancora i denti sono “manipolabili”, ovvero durante o subito dopo il completamento della dentizione secondaria. In alternativa ai trattamenti ortodontici, questi soggetti devono essere trattati con estrazioni dentali o con accorciamenti coronali e pulpectomia vitale.
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